Il 21 Aprile 2020, all’ospedale Columbus viene aperto un Day Hospital per rispondere a un’esigenza molto pratica: il paziente che
usciva dalla fase acuta viveva un momento disperato fatto di paura ed incertezza. Una volta negativizzati al virus quali sarebbero stati
i prossimi passi per una piena riabilitazione, per tornare alla normalità? Come sarebbe stata la vita dopo il Covid-19? I medici erano
purtroppo consapevoli di non poter forni- re una risposta a questa domanda, essendo questa una malattia sconosciuta e di origine
ignota.

Il Day Hospital è nato così, dalla necessità di comprendere le conseguenze a lungo termine del virus ed assistere tutti coloro ai quali
la malattia lascia una serie di problematiche che vanno sotto il termine di Sindrome post Covid-19.

I dati ricavati dai vari follow-up si sono rivelati subito impressionanti: a due mesi di distanza dalla negativizzazione solo il 20% degli ex
pazienti Covid-19 dichiara di essere tornato come prima, mentre l’80% ha almeno un disturbo e più della metà ha 3 o più sintomi. Il
lavoro svolto dall’equipe del Day Hospital è fondamentale per dare concretezza scientifica a questi numeri, perché dimostra che i
problemi riferiti sono riscontrabili oggettivamente e non si tratta soltanto di un momento di comprensibile incertezza psicologica.

Il percorso del paziente è scandito da tre “accessi”. In tre giornate distinte, attraverso una serie di analisi specifiche e di visite
specialistiche si de finisce un quadro dettagliato, oltre ad un’indicazione sulle eventuali terapie necessarie.

Entrare e vedere quello che succede al Day Hospital Post-Covid del Columbus insieme ai tanti pazienti, significa guardare il virus
nella sua interezza. La complessità degli accertamenti necessari si lega alla molteplicità delle storie umane e personali di chi vive
questa malattia che sembra non finire mai.

realizzato con Sara Sabatino