Serge Narraj è un fotografo libanese nato nel 1973.  I suoi lavori sono un punto d’arrivo per quel che riguarda l’uso delle geometrie, della composizione e dei colori.

In questa intervista, tra le altre cose, racconta come ha iniziato a scattare, la sua sensibilità estetica, il suo rapporto con i social…buona lettura

Come hai iniziato a fotografare?

Sono stato iscritto a un corso di fotografia, senza saperlo. È il più regalo che io abbia mai ricevuto.

Nella tua bio dici che “non c’entra quello che vedi, ma come lo vedi”. Puoi dirci di più di cosa intendi e come questa idea si esprime nella tua fotografia?

L’arte dovrebbe  mirare a mostrare ciò che è universale attraverso il particolare. Un fotografo dovrebbe essere capace di vedere le disposizioni individuali al di fuori dalla nostra percezione ordinaria. Spingere le persone a vedere attraverso l’occhio del fotografo è il compito essenziale della fotografia stessa.

La frase “non c’entra quello che vedi, ma come lo vedi” si riferisce all’utilizzo del nostro terzo occhio e all’abilità di aggiungere qualcosa alle scene che catturiamo.

La tua abilità nel creare una realtà inusuale attraverso prospettive particolari è sbalorditiva. Quanto tempo ti ci vuole per pensare un scatto? Com’è il tuo processo creativo?

La foto io la vedo e basta. Come guardo una scena, so immediatamente come la scatterò. È un’operazione chiara ed intuitiva quella che avviene nella mia testa. A volte un’immagine mi porta ad un’altra ed inizio a seguire un nuovo filo creativo fino a quando l’immagine che realizzo corrisponde al messaggio che voglio comunicare.

Diventa quasi una gara tra la scoperta di nuovi elementi e la mia intuizione creativa.

Cosa ti ha insegnato questo lavoro sulla prospettiva, al di fuori della fotografia? Quanto questa concezione dell’importanza del punto di osservazione condiziona la tua percezione della realtà?

Ti confesso che è stato prima di tutto il mio lavoro ad avermi insegnato a tenere conto delle prospettive: sono un avvocato. Quando difendo il mio cliente, lo faccio sfruttando l’angolo migliore. Questo mi ha portato ad avvicinarmi alla fotografia in modo simile: cerco sempre il punto di più soddisfacente per catturare una scena.

Va da sé che questo modo di osservare ciò che mi circonda ha cambiato molto il mio modo di intendere la realtà.

Le geometrie, i colori, la luce e la composizione…questi elementi caratterizzano l’estetica della fotografia. Per quanto riguarda invece gli aspetti concettuali? C’è un messaggio che vuoi trasmettere con le tue immagini?

L’aspetto concettuale è contenuto in ogni singola foto perchè ognuna ha la sua storia ed il suo messaggio specifico. Delle volte mi rendo conto che un gruppo di immagini si completano a vicenda e formano una serie unica.

Ultimamente mi sto concentrando sul peso pittorico e sull’effetto che questo ha sulla comprensione da parte dello spettatore di scene cariche di emozioni.

“Non colui che ignora l’alfabeto, bensì colui che ignora la fotografia, sarà l’analfabeta del futuro” disse il fotografo László Moholy-Nagy. Cosa pensi di questa affermazione? Credi che i social stiano giocando un ruolo positivo o negativo in questo senso?

È indubbio che oggi vediamo più immagini di quante ne siano mai state viste in tutta la storia del genere umano. Viviamo in pieno la frase di Moholy-Nagy. Nel futuro prevedo che probabilmente verrà fuori una tecnologia che andrà anche oltre alla nostra comprensione odierna di “immagine”. I social stanno conquistando i nostri cervelli. Il tempo che passiamo a scrollare è lo stesso tempo che io passavo all’aria aperta da giovane. La cosa più divertente è che i pro e i contro di questa “evoluzione” sono interdipendenti tra loro…

Un consiglio che ti senti di dare a chi vorrebbe realizzare scatti come i tuoi?

Evita di copiare. Ascolta piuttosto la vocina creativa nella tua testa!

Un fotografo che ti ha influenzato?

Henri Cartier Bresson, senza dubbio. Ma devo ammettere che sono stato influenzato più da delle singole immagini che dal portfolio intero di un artista.

Un artista che ci vuoi consigliare?

Pentti Sammallahti.

I tuoi prossimi progetti?

Mi sto preparando per una serie di mostre sia collettive che personali…dovrebbero iniziare a settembre.

Sto anche terminando una pubblicazione organica sulla  mia fotografia che uscirà il prossimo autunno con la casa editrice Kahl Edition. Sono veramente contento di poter lavorare ad assemblare così tante mie fotografie in un unico libro

Credits: Serge Najjar

Ecco alcuni contatti per seguire tutti i suoi lavori:

Instagram: https://www.instagram.com/serjios

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